Prima dell’agoniata pausa estiva, volevamo lasciarvi con una riflessione,
come nasce un progetto? ci avete mai pensato?
E’ fondamentale avere delle idee chiare prima di poter iniziare un progetto. La fase pre-progettuale segue principalmente tre direttive:
L’ ascolto
Un operazione tanto banale quanto difficile da applicare. E’ necessario ascoltare con attenzione, non solamente il cliente ma tutto il contesto. Ogni singolo elemento del contesto o del’intorno, può innescare nella nostra mente una scintilla. Ascoltare non per fare tutto quello che ci viene detto ma per arrivare a un momento di raccoglimento delle idee progettuali.
Rapporto con l’ambiente
Il progetto di una casa o di qualsivoglia edificio non è mai qualcosa di chiuso e limitato alle sole mura. Deve essere collegato e progettato in relazione con l’ambiente esterno. E’ necessario osservare e conoscere l’ambiente ed il luogo per poter trarne il meglio. Bisogna cogliere le suggestioni della natura e del paesaggio, un panorama da risaltare, uno scorcio da incorniciare. Un progetto che si connette bene con l’ambiente esterno permette una migliore vivibilità. Dopotutto facciamo parte della natura e sentiamo il richiamo di quest’ultima.

Genius loci
Il Genius Loci, letteralmente lo “spirito del luogo” assume in architettura un significato importante per la fase pre-pogettuale.
Il termine riassume l’insieme dei caratteri (socio-culturali, architettonici, comunicativi, comportamentali) che contraddistinguono un luogo, un ambiente, una città.
Praticamente si tratta di un processo di conoscimento del luogo sotto tutti i punti di vista. Se riusciamo a conoscere il luogo al meglio possiamo cogliere facilmente degli elementi che ci possono aiutare nella progettazione. Procedendo in questo modo possiamo realizzare progetti che non risulteranno mai fuori luogo e decontestualizzati.

A noi piace fare e seguire tutte queste direttive, ci piace ascoltare coccolare e portare le idee a crescere come piantine nutrendole di stimoli e suggestioni.
Un buono studio di architettura è come il tutore per la nuova pianta messa a dimora. Il tutore la direziona e l’aiuta, all’occorrenza corregge le imperfezioni che ne impedirebbero una buona vita.
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